Interviste Creative. Dialoghi nell’abbondanza e creatività

Sono molto felice di farti conoscere una nuova anima per la rubrica “La Stanza delle Interviste Creative” dedicata a donne che diffondono bellezza, armonia e che contribuiscono con la loro unicità a divulgare un messaggio positivo al mondo, in un’epoca di veloci cambiamenti.

Questo spazio sta diventando sempre più popolato di splendide professioniste che lo ampliano con il loro contributo fatto di esperienza, novità e coraggio. Sto trovando molti spunti e ispirazioni ascoltando le loro storie.

Un incontro non avviene mai per caso, in uno scambio di parole avviene uno dono di ricchezza e di esperienza che l’uno fa per l’altro e viceversa.

Sono lieta di presentarti Elisa Rossini, un’anima poliedrica, facilitatrice di abbondanza e artista concettuale…

Entriamo subito nel vivo dell’intervista…

 

Cara Elisa, sono felice che tu sia qui a raccontarci di te e del tuo splendido lavoro. Di cosa ti occupi nello specifico?

Cara Eliana, grazie per avermi invitata nella tua “La Stanza delle Interviste Creative”, ne sono molto felice ed entusiasta.

Mi definisco una “Facilitatrice di Abbondanza”, “Artista Concettuale” e molto di più, perché, devi sapere che le “etichette” sono solita tagliarle e molte volte mi piace solo dire “sono Elisa” e solo dopo “mi occupo di…”.

Detto in altre parole, più semplici, il mio intento è quello di aiutare magnifiche persone a riallinearsi con la propria abbondanza, a creare ed attrarre ricchezza, secondo i loro ideali e valori, attraverso strumenti pratici, ma soprattutto attraverso il pensiero positivo, creativo oltre che ad un lavoro su se stessi e sulle proprie emozioni.

Solitamente queste magnifiche persone sono prevalentemente donne creative e spirituali che non sono pienamente soddisfatte della loro situazione personale ed economica, che vogliono sentirsi indipendenti, ma che non lo sono, che non si sentono valorizzate e che non riescono a individuare ed intraprendere la “strada giusta” per raggiungere i loro obiettivi e sogni o semplicemente non trovano la loro missione in questo mondo. Può inoltre essere che queste persone siano ad un passo dal loro successo, ma ogni volta avviene qualcosa che lo distrugge o loro stesse lo distruggono.

Quando hai deciso che le tue passioni e la tua vocazione potevano essere utili a persone con la voglia di migliorarsi?

Il percorso è stato piuttosto lungo, non lineare e neppure tanto facile, è anche per questo che il termine “Facilitatrice” è particolarmente significativo: vorrei rendere più facile un cammino per me durato molti anni.

Dentro di me ho sempre creduto di poter fare una certa differenza nel mondo, ma mi sono accorta di aver avuto una bassa autostima, nonostante esperienze, formazione, successi “non mi sentivo mai abbastanza”.

Dopo un cambiamento radicale di vita, nel quale ho messo completamente in discussione me stessa, è seguito un periodo di estrema mancanza su diversi fronti: salute, denaro, relazioni, carriera… benessere in generale.

Per poter tornare in equilibrio e abbondanza ho lavorato moltissimo su di me, sul perché non ero, avevo o facevo quello che desideravo, sul perché ero continuamente spaventata dalla vita e dalle persone e sul perché, nonostante moltissimi sforzi per ottenere qualcosa in più, capitavano imprevisti o sfortune.

Mi guardavo attorno e notavo persone che facendo meno ottenevano sempre qualcosa di più di quanto in realtà si meritassero.

A seguito di quelle osservazioni, anche paragonandole a me, ho deciso che era giunto il momento di dare risposte alle mie domande, capire il mio valore e anche il mio rapporto col denaro.

Attraverso la mia curiosità ho iniziato a leggere molti libri, frequentare corsi di formazione, uscire dalla mia comfort zone, provare attività diverse, conoscere persone differenti da me.

Sono stati anni di osservazione e di sperimentazione, infatti, partendo da una formazione artistica e creativa, mi sono messa alla prova in ambiti più “business”. Ho approfondito concetti legati alla libertà finanziaria, alla leadership, al marketing e alla comunicazione (ho fatto anche un master).

Ogni cosa che “credevo non mi appartenesse” è divenuta un campo di sperimentazione e crescita.

E da tutto questo bagaglio ho poi deciso che era giunto il momento di mettermi a disposizione degli altri: che qualcun altro, che magari ha vissuto o sta vivendo un periodo di mancanza vuole ritrovare se stesso, il suo posto nel mondo e un’indipendenza economica.

Qual è il primo consiglio che daresti a chi vuole migliorare il rapporto con il Denaro, che sappiamo essere una forma di energia?

Di riflettere prima di tutto sul proprio rapporto col denaro. Che tipo di rapporto è: conflittuale o felice, inesistente o assillante? Che cosa sono i soldi e cosa rappresentano? Qualcosa di malvagio che serve per dimostrare il “potere” inteso come superiorità o uno strumento facilitatore che giunge a noi in modo fluido, come conseguenza di ciò che siamo e facciamo?

Il denaro è uno strumento che tutti conosciamo e utilizziamo nella nostra quotidianità, al di là della sua funzione di “facilitare” lo scambio di prodotti, servizi o valore aggiunto, è anche collegato alle nostre paure.

Quindi, prima di tutto è bene capire che rapporto abbiamo con “lui”, capirne le origini e motivazioni al fine di iniziare un percorso di consapevolezza, conoscenza e crescita.

Organizzazione e creatività. In che modo le due cose collaborano per contribuire a vivere una vita nell’abbondanza e nel flusso?

La creatività è una componente fondamentale nell’enorme cesto dell’abbondanza. Io ne ho avuta molta per anni, e in modo molto fluido: giungeva a me ed io la trasformavo in arte. Successivamente, questo flusso si è interrotto, ero sempre stressata, alla ricerca di “qualcosa in più”.

È stato quando ho deciso di “aprire le porte all’abbondanza”, riconnettendomi con me stessa, che magicamente è tornata, in molteplici forme. Al di là della “magia” della Legge dell’Attrazione della quale sono promotrice mi ritengo molto concreta, quindi organizzazione e creatività, se in equilibrio, portano ad ottimi risultati.

So che schemi troppo rigidi, dopo un po’ mi stancano, quindi mi permetto una certa flessibilità nel riorganizzare giornate o settimane. Una cosa certa è che, per far continuare ad avere un flusso creativo, ho necessità di ritagliarmi dei momenti completamente per me stessa.

Elisa Rossini: Enumerazione coppia di Pâtisson
2017 Fotografia stampata su carta cotone e montata su forex 90×60

Sei anche un’artista concettuale. Cosa significa e cosa crei?

L’arte è stata la mia primissima forma di comunicazione ed espressione. È stata inoltre uno dei primi strumenti di autoanalisi e allo stesso tempo di trasformazione di blocchi, paure e situazioni non troppo positive della mia vita.

Da piccola non ero particolarmente brava a scuola, non ero consapevole del valore della formazione, tanto da ritenerlo solo un obbligo, ma una cosa certa è che dentro di me avevo bisogno di esprimermi in qualche maniera, di tirare fuori le emozioni che sentivo.

L’arte è stata lo strumento giusto, senza “preconcetti” né tantomeno obblighi, cosa che io non sopporto.

Col tempo ho imparato a capire perché studiare, perché fare ricerca, ho affinato la mia curiosità e creatività, anche attraverso la scelta prima del Liceo Artistico e poi dell’Accademia di Belle Arti.

Nonostante “percorsi preconfezionati” ho avuto la fortuna di incontrare degli insegnanti che pensavano fuori dagli schemi e così ho avviato una mia ricerca artistica.

Le opere che realizzo partono sempre da una situazione, un luogo, un’emozione e attraverso “strumenti” o tecniche differenti, un’analisi che si basa quasi su un metodo scientifico (ho scritto una tesi proprio su questo), arrivo a creare “opere” con senso, concetto, che si basano molto sul “dato oggettivo” espresso con bellezza e armonia.

Opere che raccontano storie e che possiedono archetipi che appartengono a tutti.

Il numero è divenuto uno dei miei strumenti di misura. “L’arte di contare” tutto e di dare un “valore”, una certa importanza.

Grazie al mio progetto “Magic Abundance in your life” sono giunta a capire che in realtà già lavoravo sull’abbondanza anche attraverso l’arte, seppur in modo diverso.

In realtà quello che inizialmente credevo un percorso illogico (dall’arte al denaro e all’abbondanza) ha un fil rouge, un filo sottile e conduttore, che unisce il tutto.

Elisa Rossini: Enumerazione Hoya kerrii. The-right-side-of-the-heart
2016 Fotografia su carta cotone montata su Dbond 70×50 cm

A chi consiglieresti un percorso insieme a te?

A chiunque si trovi in un periodo di smarrimento, a chi sa che potrebbe essere o avere di più, ma non capisce come, dove, perché “sbaglia” o perché non ottiene quello che desidera, compreso l’aspetto economico.

A chi crede che “i soldi sono una fonte di problemi”, o crede che l’aspetto materiale in generale non abbiano nulla a che vedere con la “spiritualità” o la “creatività”.

Lavorare sull’abbondanza equivale a lavorare su di sé, sul proprio valore personale, economico, come contributo nel mondo, trovando la propria missione rispettando i propri valori ed ideali e allo stesso tempo risolvere paure e blocchi profondi dei quali ci siamo talmente abituati che neppure li riconosciamo.

(Tutte le foto sono di gentile concessione di Elisa)

Grazie a Elisa per la profonda connessione con la creatività e con la bellezza che ci circonda, che portano a vivere nel flusso del cambiamento e dell’abbondanza.

 

Per approfondire la sua conoscenza clicca nel suo sito web personale: www.elisarossini.com

Indirizzo e-mail: info@elisarossini.com

Le sue pagine socials sono:

Facebook: Elisa Rossini

Instagram: elisa.rossini.abundance

La stanza delle interviste creative ritornerà il prossimo mese con un altro interessante incontro.

Rimani in ascolto.

 

About The Author

Eliana

Operatrice Olistica specializzata in Arteterapia. Mi occupo di percorsi di riscoperta di creatività e intuito, per ipersensibili. Ti aiuto a vederti in modo chiaro.

FACEBOOK COMMENTI

Leave A Response

* Denotes Required Field