Oggi ti parlo di uno degli argomenti che mi sta molto a cuore e che ha radici lontane nella mia prima infanzia, quando da bimba curiosa ma timidissima mi affacciavo in un mondo forse troppo grande per me. A suo tempo non comprendevo ovviamente quanto un essere umano può essere vasto interiormente e come la vulnerabilità e l’introversione fossero dei doni da esplorare.
Dopo varie peripezie e divagazioni, che ti racconto in quest’articolo, ci sono arrivata allo strumento che poteva fare al caso mio e, che poteva aiutare tantissime altre persone che come me, si sono sentite spaesate in un mondo troppo moderno e veloce.
L’arte, la creatività, l’intuito sono mezzi magici che ti portano a spasso in un immaginario che non tiene conto del tempo e dello spazio, ti consentono semplicemente di fluire e di lasciare andare tutti i pesi che per molto tempo hai portato sulle tue stanche spalle.
Quindi, quel bimbo o quella bimba che dimorano in te sono stati del tuo essere che ti ricordano che la vita va vissuta con stupore e meraviglia, umiltà e pazienza. Tutto è ciclico e tutto arriva nel momento perfetto in cui sei in grado di accoglierlo.
Secondo lo psicoanalista britannico Winnicot il gioco e l’arte sono libere manifestazioni della pulsione vitale ed evidenzia come il giocare sia fondamentale per lo sviluppo dell’individuo. Certo, lo studioso parla del processo formativo di un bambino e ancor più ampliamente della costituzione della sua personalità proprio attraverso il gioco, ma è bene ricordarselo anche nella vita adulta. 😉
Ritornare alle origini, ricontattare il bambino interiore, giocare quando se ne ha l’occasione; queste azioni sono importanti anche nella vita adulta e apportano leggerezza e meno seriosità nella quotidianità.
Ti invito a farti sempre delle domande, e come diceva Socrate, chiediti le cose come se non sapessi nulla. Diceva il filosofo: “È sapiente solo chi sa di non sapere, non chi s’illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza.” Era un promotore dell’arte di far emergere la verità dalle persone attraverso il dialogo, l’ascolto empatico e le domande.
ESERCIZIO CREATIVO
E ora prova questo simpatico esercizio:
prendi una foto della te bambina o del te bambino.
Osservati, cosa vedi? Come sono i tuoi occhi e com’è il tuo sorriso?
Chiedi a questa piccola creatura: come ti senti? Di cosa hai bisogno?
E poi domandati: cosa posso portare nella mia vita di ora qualcosa della me di un tempo?
Fammi sapere come va 😉
“Ognuno di noi è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.”
A.Einstein
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